"La rivoluzione antispecista è la rivoluzione del terzo millennio e riassume tutte le rivoluzioni degli ultimi secoli. Le riassume e le ricomprende tutte perché contesta non specifiche discriminazioni, di genere, di razza, di posizione sociale ed economica, di età, ma l'idea stessa della discriminazione, ed estende il rifiuto delle discriminazioni a tutti gli esseri senzienti. Ammettere una ragione qualsiasi per discriminare pone a rischio qualsiasi pretesa antidiscriminatoria". V.POCAR

venerdì 8 marzo 2013

L'ipocrisia della censura specista.



Come temevamo, l'ipocrisia ha vinto. 
Ancora una volta.

Il cartellone "chi mangi oggi" è stato censurato. 
Oscurato.

Le motivazioni sono rintracciabili nel provvedimento ingiuntivo con cui l'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) ha ingiunto "alle parti di desistere dalla diffusione di detta pubblicità, su ogni mezzo."

Il cartellone sarebbe in aperto contrasto con gli artt. 9, 10 e 46 del codice di autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Nel dettaglio, l'art. 9 rubricato < Violenza, volgarità, indecenza> stabilisce che : "la comunicazione commerciale non deve contenere affermazioni o rappresentazioni di violenza fisica o morale o tali che, secondo il gusto e la sensibilità dei consumatori, debbano ritenersi indecenti, volgari o ripugnanti."

Mentre, l'art. 10 rubricato <Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona> sancisce che:
"la comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose. Essa deve rispettare la dignità della persona in tutte le sue forme ed espressioni e deve evitare ogni forma di discriminazione".
 
Infine, l'art. 46 rubricato <Appelli al pubblico> afferma che:  "è soggetto alle norme del presente Codice qualunque messaggio volto a sensibilizzare il pubblico su temi di interesse sociale, anche specifici, o che sollecita, direttamente o indirettamente, il volontario apporto di contribuzioni di qualsiasi natura, finalizzate al raggiungimento di obiettivi di carattere sociale.
Tali messaggi devono riportare l'identità dell'autore e del beneficiario della richiesta, nonché l'obiettivo sociale che si intende raggiungere.
I promotori di detti messaggi possono esprimere liberamente le proprie opinioni sul tema trattato, ma deve risultare chiaramente che trattasi di opinioni dei medesimi promotori e non di fatti accertati.
Per contro i messaggi non devono:
  1. sfruttare indebitamente la miseria umana nuocendo alla dignità della persona, né ricorrere a richiami scioccanti tali da ingenerare ingiustificatamente allarmismi, sentimenti di paura o di grave turbamento;
  2. colpevolizzare o addossare responsabilità a coloro che non intendano aderire all'appello;
  3. presentare in modo esagerato il grado o la natura del problema sociale per il quale l'appello viene rivolto;
  4. sovrastimare lo specifico o potenziale valore del contributo all'iniziativa;
  5. sollecitare i minori ad offerte di denaro.
Le presenti disposizioni si applicano anche alla comunicazione commerciale che contenga riferimenti a cause sociali." 
 
Ebbene, l'organo di controllo ritiene che "il messaggio in oggetto, adottando una comunicazione scioccante, sfrutti in senso inopportuno il senso di colpa dei destinatari e li colpevolizzi in aperto contrasto con l'art. 46 del codice".

Ma v'è di più.  "La comunicazione, veicolando un perentorio giudizio di condanna, oltre ad apparire suscettibile di ledere le diverse opinioni che i cittadini possono avere sul tema in questione, instaura un'impropria equiparazione tra la persona umana e l'animale, in aperto contrasto con il dettato e lo spirito dell'art.10 del Codice. Il messaggio, infine, attraverso il suggestivo richiamo allo smembramento del corpo umano, contiene un'ingiustificata rappresentazione di violenza che si pone in contrasto con l'art. 9 del codice."

Se ieri con l'intervento del Garante dell'infanzia di parlava di diritti fondamentali e di altre fantomatiche lesioni di diritti della persona, oggi almeno, si ammette che il problema è un altro:
il senso di colpa che si instilla nei destinatari! 

Senso di colpa ritenuto "inopportuno".

Il messaggio lederebbe le diverse opinioni  che i cittadini possono avere sul tema.

Ma quali opinioni? 
Di che parliamo?

La realtà è una soltanto. 

Mangiare un animale vuol dire mangiare qualcuno, non qualcosa.

E' molto più scioccante, inopportuno e violento equiparare un animale ad una cosa, un prodotto.

Perchè questa non è la realtà.

Gli animali sono esseri senzienti. 

Soffrono e urlano il loro dolore. 

Fingere di non sentirlo e non vederlo è violenza.

Resta il fatto che tali - a mio avviso surreali - motivazioni sono state ritenute così rigorose e stringenti dalla CBS Outdoors di Milano (società da cui dipende la Semar s.a.s. ,la ditta incaricata dell'affissione) da ordinare l'immediata rimozione del cartellone!

Tutto ciò, malgrado la decisione dell'Associazione D’Idee Onlus che - stando a quanto si legge nel web - si sarebbe tempestivamente attivata per far pervenire alla ditta in questione una diffida “a dare corretta esecuzione al mandato commerciale”! 

In pratica, diffidandola a mantener fede agli accordi contrattuali e, dunque, a non rimuovere il cartellone della discordia! 

Nella conferenza stampa l'associazione antispecista di Grosseto conferma: «sarà nostra prerogativa attivarci con misure legali contro la decisione della ditta Semar nel caso in cui quest’ultima non dia corretta esecuzione del contratto stipulato. Rimaniamo comunque soddisfatti che in soltanto 9 giorni di permanenza del poster sull’impianto grossetano abbiamo conseguito un enorme riscontro».

A noi non resta che continuare a seguire la vicenda legale, nella speranza che la verità possa finalmente trionfare!

L'auspicio è quello di vedere presto l'Italia intera tappezzata da cartelloni in cui un agnellino - come è vero e giusto - sia equiparato ad un neonato e non più (mai più) ad una pietanza che accompagna  patate o  funghi nei nostri ipocriti e sanguinosi banchetti.





2 commenti:

  1. Credo che gli animalisti abbiano ragione, siano liberi di sperperare i loro soldi in campagne assurde. Consiglio loro di prendere esempio dai testimoni di Geova, presto spero raggiungano il loro livello di stupidità

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  2. Caro "anonimo",
    quel che Lei ritiene una campagna assurda, altro non è che il tentativo di far comprendere alle persone quale sia la realtà.
    Una realtà che ci viene quotidianamente celata, per ipocrisia e opportunismo.
    Le consiglio la visione del film "Earthlings".
    Lo può trovare gratuitamente a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=6RecPWN8Hmw
    Forse, dopo averlo visto fino in fondo, capirà di cosa parlo.
    Le auguro una serena giornata.

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